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lunedì 24 ottobre 2011

Dallo sketchbook

Niente di speciale oggi (e voi obbietterete... Perché, gli altri giorni?), solo un piccolo schizzo... L'avevo anche colorato, tuttavia non ero affatto soddisfatta del risultato e non me la sono sentita di pubblicarlo, almeno qui. Rispetto alle immagini del post precendente, ho recuperato un po' il taglio più fumettistico...


Si tratta di un'immagine ispirata alle driadi... Venuta piuttosto di getto a dire il vero. Quando guardo le mie matite mi rendo conto che sono una cosa completamente diversa da quando coloro... Chissà cosa succede nel mentre. Ultimamente mi sono divertita di più con questo tipo di schizzi, sebbene non abbia avuto il tempo di farne molti, che con altro. Quando faccio una cosa sento che ne dovrei fare un'altra e così va a finire che faccio un terzo di tutto quello che avrei bisogno di fare.

4 commenti:

  1. sarà... ma a me piace davvero tanto questo disegno :D vabbè che io amo i personaggi dalle orecchie a punta xD comunque è vero.. a volte dopo il colore i disegni sembrano davvero cambiare o.o chissà perchè

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  2. E' un immagine davvero molto bella, quello che più mi piace è la prospettiva dello sfondo: gli alberi e le figure fantastiche sembra davvero muoversi in un intricato bosco fatto d'alberi e creature immense.

    Anche a me è capitato di fare questa tua stessa riflessione: i disegni cambiano dalla matita al colore. Non che io abbia trovato quale sia la soluzione a questo misterioso dilemma tuttavia ho una teoria.

    Matita e colore possiedono due modi differenti per comunicare. La matita è qualcosa di più intimo, qualcosa che riesce effettivamente a leggere quanto abbiamo dentro ed a trasportarlo sul foglio senza alterarne le impressioni. La matita è plasmata intorno ad ogni disegnatore in modo differente, il tipo di tratto, lo spessore delle linee tutto gioca in modo da mettere allo scoperto quello che un disegnatore è nel suo essere più profondo. Il colore, invece, è qualcosa di più forte. Ha una personalità sua molto accentuata ed anche per questo è forse più difficile imparare ad usarlo; e per quanto lo si sappia utilizzare al meglio, per quanto si riesca a manipolarlo in modo da affinarsi al nostro pensiero avrà sempre quel suo tratto distintivo, quel suo piglio di personalità che verrà fuori, in un modo o nell'altro, anche se non vogliamo. Questo diversifica la resa di un disegno a matita una volta applicato il colore, almeno a parer mio :)

    Wow, mi sono fatta un pò prendere la mano xD

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  3. @ Stefania: Il problema del colore è stato proprio questo; sono riuscita non so come ad annullare tutto il senso della profondità che in qualche modo avevo dato con la matita. Il che è paradossale se ci pensi, con il colore dovrebbe essere più facile conferire tridimensionalità che non con una matita!

    La tua teoria è interessantissima e la condivido su molti punti, sebbene, come te, ancora non sono riuscita ad affrontare il cuore del problema a fatti concreti. In effetti, ben pensandoci, a volte è più facile distinguere l'estro del disegnatore dalla matita piuttosto che dai colori; e anzi, è più facile trovare 'stili di colorazione' identici fra loro che non 'modi di disegnare', forse proprio perché il colore prende una sua strada molto più facilmente e a volte ci limitiamo ad assecondarla.

    Fatti pure prendere la mano, mi fa sempre piacere leggere le tue risposte! xD

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  4. @ DragonellA: Grazie mille dei complimenti!
    Io con le orecchie a punta ho periodi alterni, a volte le odio e a volte le adoro per la possibilità che mi danno di riempirle di percing e roba che normalmente mi fa senso *^*
    Le incoerenze del disegnatore non si limitano a colore e matita, come vedi :D

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