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sabato 15 ottobre 2011

Sperimentando...




Qualcuno mi ha detto che la prima immagine è la strada che devo seguire... Chi lo sa. Può sembrare stupido, ma semplificare è paradossalmente più difficile, 'il meno è più' è un concetto tutt'altro che banale. Mi piacerebbe trovare una via di mezzo fra le cose più tradizionali e quelle più semplici e immediate... A realizzare queste immagini ho impiegato davvero poco e confesso che a volte me ne sento quasi in colpa, come se non avessi dato tutto, e non è certo per vanità, poiché non credo che il valore di un lavoro si misuri dalla quantità di ore impiegate o dai virtuosismi di cui facciamo sfoggio (cosa per altro che non credo assolutamente di saper fare, quindi...).
Credo che l'ideale sia trovare una via di mezzo fra le due cose... Perché in fondo penso che anche nel tradizionale ci sia ancora qualcosa da dire e diffido di chi traccia due segni a cavolo e guarda con sufficienza chi ancora si dedica con zelo allo studio delle tecniche e dell'anatomia, per quanto, per l'appunto, sono la prima a tenermi bene alla larga da lavori tecnicamente perfetti ma paradossalmente 'brutti'.
Un'illustrazione, una vignetta, non sono uno spazio per fare vedere quanto siamo 'fighi' a disegnare. Tutto ciò che esse contengono deve in primo luogo essere funzionale: questo comporta spesso fare delle rinunce e avere tanta sana umiltà.


Quando sperimento fatico molto a farmi piacere quello che faccio, del resto non accetto di buon grado quello che realizzo di solito. Però il lato bello è che salta fuori sempre qualcosa di nuovo, che all'occasione si può reinventare. Il collage è una cosa che non mi è mai saltata in mente di fare. Buffo eh?

2 commenti:

  1. Trovare una via di mezzo, di qualunque cosa si tratti, è sempre un impresa impegnativa e da non sottovalutare. Sono d'accordo con te su molte delle cose che hai scritto tra cui "Semplificare è paradossalmente più difficile". Quando realizzi una tavola tecnicamente ineccepibile e meravigliosamente ricca di particolari ed atmosfera, colpisce, non c'è dubbio; ottenere lo stesso risultato restando semplici o volendo, addirittura, arrivare a sfiorare il minimalismo, non è altrettanto detto.

    Un immagine deve "imparare a comunicare" altrimenti è soltanto bella da vedere e farlo dapprima nei due distinti mondi, tradizionale ed essenziale, per poi provare a fonderli in un unica impressione, forse, è il sogno di ogni disegnatore :)

    Sai, neanche io ho mai fatto collage (potrei provarci in questi giorni di crisi da crollo programma grafico). Scherzi a parte, mi piace molto l'immagine di mezzo, quella con il furetto, al secondo posto metterei la prima. Guardandole, riesco a cogliere qualcosa di più: un idea, una storia, un impressione e questo credo sia già un ottimo risultato :D

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  2. Ciao Stefania, ben ritrovata! :)

    Per le tavole ricche e tecnicamente ineccepibili: possono colpire, ma per la maggior parte, superato l'impatto iniziale, ci si può accorgere di come, spesso e volentieri, oltre a non essere funzionali, la tecnica aiuta a camuffare molti errori. E non lo dico solo per quello che vedo sugli altri; tutto questo parte innanzitutto da una critica su me stessa, sebbene tecnicamente mi ritenga ancora molto rozza per tante cose.

    Credo tu abbia ragione riguardo al sogno di ogni disegnatore... e credo anche che alla fine, quello che cerchiamo di fare, è sempre una mediazione fra due cose! :) Fra stilizzato e realistico, fra ciò che ci rappresenta e ciò che ci viene richiesto (per chi ne fa un lavoro), fra semplicità e complessità...

    Grazie per le tue opinioni, sono preziose. Il difficile è stato proprio cercare di far passare un'idea con pochissimi elementi... Se mi dici così forse sono riuscita a combinare qualcosa :P

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